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L’identità testuale del brand è un aspetto da curare al pari del logo o del packaging, a prescindere dalle dimensioni dell’azienda o dall’ambito di appartenenza. Parlare con il pubblico utilizzando parole e tono di voce perfettamente armonizzati e coerenti alla personalità del brand, genera empatia, riconoscibilità e senso di appartenenza dell’audience. Non solo i grandi marchi, ma anche le piccole aziende e i professionisti dovrebbero utilizzare un Tono di Voce adeguato, che serve a rendere esplicito il “Chi siamo”. [h2]Parlare utilizzando un chiaro tono di voce[/h2] Ogni marchio deve avere una voce unica che gli consenta di trasmettere un messaggio forte e coeso. [b]La voce del brand[/b] è uno degli elementi basilari ed essenziali per il successo di un’azienda perché [b]aiuta a costruire una solida reputazione, a comunicare i suoi valori fondamentali e a distinguerla dalla concorrenza[/b]. [br]break-line[/br] Senza una voce di marca rilevante che sia coerente su tutti i canali, i marchi perdono la loro identità. Questo, a sua volta, rende più difficile per i clienti fidarsi e relazionarsi con loro. [br]break-line[/br] Non si tratta solo di scegliere un qualsiasi tono di voce, ma di scegliere quello giusto. Così come avviene per le persone, anche un’azienda viene identificata dal pubblico in base al modo di esprimersi e comunicare. Infatti, [b]attraverso la sua voce, un marchio trasmette molti aspetti della sua identità e personalità: valori e convinzioni fondamentali, cultura e attitudini[/b]. [br]break-line[/br] Poiché la voce di un marchio è in relazione diretta con la sua personalità, è importante che sia coerente in ogni situazione. In caso contrario, i messaggi perdono d’efficacia e diventa quasi impossibile influenzare il pubblico di riferimento. [h2]Quando un tone of voice è quello giusto[/h2] Per essere funzionale ed efficace, il tone of voice deve essere in grado innanzitutto di [b]esprimere la reale identità del brand[/b], in termini di valori e missione. Se, difatti, il logo è la prima immagine che viene associata ad un marchio, il tono di voce diventa in qualche modo il “suono” che lo identifica, per cui è fondamentale che sia in linea con il mood che lo contraddistingue. [br]break-line[/br] Deve, poi, [b]essere coerente con il target o con il pubblico a cui parla[/b], ovvero deve essere modulato tenendo in considerazione le persone a cui è destinato il messaggio e/o la comunicazione aziendale più in generale. [br]break-line[/br] Infine, deve [b]essere ben riconoscibile e uniformemente divulgato sui diversi mezzi di comunicazione[/b] (social, blog, carta stampata, sito web ecc), adattandosi adeguatamente ad ognuno di essi. [h2]L’ironia di Durex [/h2] Durex usa da sempre il marketing in modo geniale. Uno dei suoi punti di forza nella comunicazione è proprio il tone of voice. Parlare di sessualità in modo sereno e divertente abbattendo ogni tabù ed utilizzando un linguaggio semplice in linea con il target giovanile, è una sfida che l’azienda ha “sposato” con successo notevole. [br]break-line[/br] Con una strategia digitale a 360° strutturata su uno storytelling giocoso, senza dimenticare i valori di benessere e sicurezza propri del brand, Durex è riuscita a raggiungere l’obiettivo: costruire la propria identità e declinarla con un tone of voice scherzoso, ricco di doppi sensi, creando empatia con il pubblico e molto consenso. [img]magazine/article40/2.jpg[/img] [h2]L’irriverenza di Taffo[/h2] In contrapposizione con ogni teoria, la Taffo ha adottato una strategia comunicativa completamente differente da qualsiasi agenzia funebre. Con un approccio innovativo, a tratti rivoluzionario, l’azienda è un esempio eccellente da approfondire. [br]break-line[/br] Utilizzando un tono di voce irriverente e comico, Taffo scherza sulla morte, l’elemento tabù per eccellenza, mescolandola con fenomeni di costume, per ridere su entrambi. Sfruttando la notorietà di eventi rilevanti e attuali trasmette messaggi provocatori, ma sempre ancorati alla sua dimensione identitaria. Una strategia di marketing incentrata sul black humor e divulgata con tono sarcastico, che ha portato a risultati incredibili sia relativamente alla brand awareness che al fatturato. [img]magazine/article40/3.jpg[/img] [h2]La trasparenza di NeN [/h2] Inserirsi in un mercato saturo, che lascia poco spazio alle idee creative, come quello dell’energia, è una sfida che NeN ha voluto cogliere nella sua interezza. NeN è una start up del mondo energy che ha scelto una strategia di comunicazione in grado di risvegliare le menti degli utenti parlando con un tono diretto, semplice e non convenzionale. [br]break-line[/br] Rispondendo all’esigenza di chiarezza dei consumatori, NeN si è concentrata sul trovare una soluzione ai disagi degli utenti riguardo le cifre incomprensibili presenti in bolletta e la complessità dei contratti lunghi, interpretabili e farraginosi. [br]break-line[/br] I contenuti che ha scelto di veicolare attraverso diversi media fisici e digitali sono semplici, diretti e chiari. Una ventata di freschezza sul mercato, con un tono di voce capace di raggiungere e parlare in modo chiaro e senza veli con i consumatori. Questi elementi insieme rendono la comunicazione coerente e riconoscibile, scatenando notevole eco in tutto il settore. [br]break-line[/br] Una scelta di comunicazione che coinvolge tutto il sistema della startup: dal cuore dell'azienda alla sua comunicazione, dalle proposte commerciali al modo in cui le rendono fruibili. Mantenendo coerenza sotto ogni aspetto. [img]magazine/article40/4.jpg[/img] [h2]La schiettezza dell’Estetista Cinica[/h2] Nel settore beauty è abitudine diffusa incentrare la propria comunicazione su messaggi alquanto illusori e promesse di bellezza quasi miracolose. Messaggi e tono di voce di brand internazionali di cosmetica puntano alla rassicurazione e all’effetto wow dei propri prodotti. In questo contesto si è inserita gradualmente l’Estetista Cinica, con una comunicazione d’impatto e differente. [br]break-line[/br] Cristina Fogazzi si è cucita addosso il personaggio dell’Estetista Cinica, un’esperta di bellezza che non indora la pillola e dice la verità nuda e cruda al suo pubblico. L’originalità della sua comunicazione, incentrata su un tono di voce esperto e allo stesso tempo amichevole, diretto, schietto ma anche empatico, ha generato notevole apprezzamento. [img]magazine/article40/5.jpg[/img] [h2]La vivacità di Redbull[/h2] Red Bull è una nota bevanda energetica che è stata la prima del suo genere. Sin dal principio, l’identità aziendale si è concentra sullo straordinario, utilizzando parole legate al divertimento e allo sport. [br]break-line[/br] L’identità di Red Bull è costruita tutta sul prodotto e su una comunicazione che per distinguersi dalla concorrenza ha puntato il tutto e per tutto su un tono di voce irriverente e furbetto, capace di attirare l’attenzione e divertire. Dal claim diretto e dirompente “RedBull ti mette le ali” apparso su tutti i canali e mezzi, al linguaggio semplice e provocatorio, questa bevanda si è affermata nella mente dei consumatori come l’energy drink per eccellenza. Parlando ad un target di mercato fino ad allora non considerato e utilizzando un tono di voce vivace, è riuscita ha posizionarsi come leader di mercato. [video]https://www.youtube.com/embed/mzGjYG9htlY[/video]
Il marketing natalizio gioca un ruolo cruciale nel plasmare la ritualità delle feste e costruire tradizioni, sfruttando emozioni, comportamenti di consumo e simboli culturali. La stagione natalizia rappresenta una straordinaria opportunità commerciale per le aziende, le quali possono utilizzare strategie mirate per connettersi con i consumatori.
Nel vasto universo del graphic design, la scelta dei font riveste un'importanza cruciale. L’estetica testuale scelta per accompagnare loghi, progetti, poster e copertine è un aspetto fondamentale nella percezione generale che si vuole affidare al proprio prodotto: la forma del testo sottolinea il “carattere” dell’opera che si propone al lettore, allo spettatore o al cliente e ne influenza la percezione. Vi portiamo alla scoperta della storia affascinante dei font digitali, dall'abbandono dei moduli a blocchetti metallici alla nascita dei web font, dalla creazione del primo font digitale alla diffusione dei computer con interfaccia grafica negli anni '80. Scopriremo insieme alcuni caratteri tipografici digitali, come il Comic Sans e il Papyrus, che si sono distinti nel corso degli anni, amati e odiati per il loro successo, e hanno catalizzando sentimenti contrastanti tra gli utenti di tutto il mondo.