Quando la pubblicità sceglie le storie per creare connessione emotiva Il Natale è da sempre il momento in cui la comunicazione di marca si misura con la sua sfida più grande, andare oltre il messaggio commerciale e diventare rilevante sul piano emotivo.
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Il Natale è da sempre il momento in cui la comunicazione di marca si misura con la sua sfida più grande, andare oltre il messaggio commerciale e diventare rilevante sul piano emotivo. Le pubblicità natalizie selezionate da noi quest’anno confermano un principio che consideriamo centrale nel nostro lavoro quotidiano: le persone non si legano ai prodotti, ma alle emozioni che quei prodotti riescono a evocare. È per questo che storytelling ed emotività trapassano la loro funzione di strumenti creativi, per essere sviluppati come vere e proprie leve strategiche di posizionamento. Il valore delle storie in un’epoca di attenzione frammentata, in un contesto saturo di contenuti, promozioni e stimoli continui, è uno strumento attraverso il quale i brand a emergere scegliendo di rallentare, ascoltare e raccontare storie capaci di generare empatia. [nl]new-line[/nl] Analizzando le principali campagne del Natale 2025, abbiamo individuato alcuni esempi particolarmente efficaci nell’uso del racconto emotivo. Tra questi, Poste Italiane e Disney spiccano per profondità narrativa e impatto emotivo, mentre Amazon dimostra come anche un tono più leggero e quotidiano possa generare coinvolgimento autentico se inserito in una storia credibile. [nl]new-line[/nl] Oggi l’attenzione è breve, intermittente, costantemente messa alla prova e in questo scenario, la storia diventa uno dei pochi strumenti capaci di trattenere lo sguardo e creare un legame emotivo. Una storia funziona quando non chiede allo spettatore di credere a un messaggio, ma di riconoscersi in un’emozione. [h2]Poste Italiane e la comunicazione come gesto simbolico[/h2] [video]https://www.youtube.com/watch?v=gRny-mDi3S4[/video] [nl]new-line[/nl] Lo spot di Poste Italiane è probabilmente uno dei più intensi e toccanti di questa stagione. Al centro del racconto non c’è la capacità e l’efficienza del servizio, ma il significato profondo dello “spedire”: inviare qualcosa a qualcuno come atto di cura e legame. La scelta di raccontare la storia di un bambino che prepara un pacco per il nonno scomparso è coraggiosa, perché affronta un tema delicato come l’assenza senza retorica. [nl]new-line[/nl] La narrazione è costruita su silenzi, sguardi e piccoli gesti, ed è accompagnata da una colonna sonora che diventa parte integrante del racconto. [i]La sera dei miracoli [/i]di Lucio Dalla è una scelta iconica che amplifica l’impatto emotivo, conducendo lo spettatore in una narrazione che parla di assenza, affetto e continuità tra le generazioni. Poste Italiane riesce così a trasformare un’azione quotidiana in un rito emotivo, ribadendo il proprio ruolo sociale: essere un ponte tra le persone, anche quando la distanza non è solo geografica. È uno storytelling che parla al cuore e che rafforza il brand non attraverso la promessa di un prodotto o un servizio offerto, ma attraverso il significato stesso della sua identità di brand. [h2]La forza dell’immaginazione come linguaggio universale scelta dalla Disney[/h2] [video]https://www.youtube.com/watch?v=5O83S_mMKO8[/video] [nl]new-line[/nl] Disney ha caratterizzato il Natale 2025 con un corto d’animazione originale intitolato [i]“Il Miglior Natale di Sempre”[/i], diretto dal premio Oscar Taika Waititi. La storia si concentra su una bambina e il suo disegno, che prende vita la mattina di Natale grazie alla letterina dei desideri da lei scritta per Babbo Natale. Ne nasce un rapporto speciale tra la protagonista e la creatura nata dalla sua immaginazione, un viaggio fatto di scoperta, amicizia e meraviglia tipico dello spirito Disney. Il messaggio finale invita a “Regalare un magico Natale alle persone che ami”, sottolineando il significato delle feste oltre i regali materiali. [nl]new-line[/nl] Con un linguaggio visivo poetico e delicato, lo spot racconta una storia che parla di desideri, fantasia e crescita, e riflette i valori della condivisione, dell’innocenza e della magia del Natale. Al centro, ancora una volta, il potere dell’immaginazione come spazio emotivo condiviso. [h2]Amazon ci accompagna nelle emozioni quotidiane[/h2] [video]https://www.youtube.com/watch?v=95R6v44bOJA[/video] [nl]new-line[/nl] Per il Natale 2025, Amazon ha riportato in tv una versione aggiornata del suo celebre spot “Joy Ride”, già amatissimo nelle stagioni precedenti. La pubblicità è costruita come una piccola mini-storia cinematografica: tre amiche di lunga data guardano dei ragazzi slittare su una collina innevata, e una di loro decide di ordinare dei cuscini imbottiti tramite l’app Amazon per rendere le loro slitte più confortevoli. Il desiderio di scivolare sulla neve è presto avverato grazie ai servizi Amazon, compagni quotidiani delle nostre emozioni. [nl]new-line[/nl] Lo spot è accompagnato da una versione al pianoforte di “In My Life” dei Beatles, che amplifica il tono nostalgico e caloroso della storia. Il racconto funziona perché l’emozione nasce dalla spontaneità di una situazione in cui le persone possono riconoscersi e alla quale possono tendere per la propria riscoperta di liberà e leggerezza: Amazon sottolinea quanto possa essere capace di dare opportunità ed esaudire desideri quotidiani grazie ai suoi servizi e lo fa non forzando il messaggio ma lasciando emergere naturalmente dalla storia. [h2]La strategia dell’emozione[/h2] [nl]new-line[/nl] Le campagne natalizie del 2025 ci offrono una lezione importante: l’uso dell’emozione come obiettivo strategico può essere una strategia utile per creare degli spot e delle campagne che coinvolgano lo spettatore. Sottolineando il valore intrinseco del brand all’interno della vita quotidiana dei suoi acquirenti è possibile raccontare storie rilevanti per le persone e di conseguenza restare nella memoria e nell’emotività del pubblico per lungo tempo. [nl]new-line[/nl] Si tratta di un investimento proficuo, ma coraggioso. Utilizzare la strategia dell’emozione significa prendere posizione, scegliere un punto di vista, accettare il rischio di essere vulnerabili, ma è proprio in questa vulnerabilità che nasce la connessione con il proprio pubblico.
