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Chi utilizza i social per veicolare i messaggi del proprio brand sa bene quanto sia importante costruire una strategia che ne guidi i contenuti e le tempistiche. Nella creazione di un piano strategico ci sono due elementi fondamentali, che se ben utilizzati possono fare la differenza: il piano editoriale e il calendario editoriale. Due strumenti spesso confusi tra loro, ma che in realtà presentano delle specifiche differenze. Scopriamo insieme le loro principali caratteristiche. [h2]Cos’è un piano editoriale? [/h2] Il piano editoriale è un [b]documento strategico che definisce le linee guida per la creazione di contenuti[/b] da pubblicare sui canali di comunicazione di un’azienda, di un’organizzazione, di un ente o su profili personali. Si struttura come una sorta di “mappa” in cui si inseriscono informazioni sul target di riferimento, sugli obiettivi da raggiungere con la presenza sui social, sul tono di voce da utilizzare e sulla frequenza di pubblicazione dei contenuti. [nl]new-line[/nl] Il piano editoriale permette, dunque, di realizzare un piano d’azione che si sviluppa nel medio/lungo termine, in grado di comunicare messaggi in linea con i valori di un brand e non cadere in banali improvvisazioni. E affinché questo piano sia davvero efficace, è importante definire alcune aspetti essenziali. [nl]new-line[/nl] [b]Target di riferimento[/b]. Conoscere il pubblico a cui sono destinati i contenuti da realizzare è il primo elemento fondamentale, per poter creare un piano editoriale coerente e in grado di catturare l’attenzione. [nl]new-line[/nl] [b]Obiettivi[/b]. Parallelamente alla definizione del target di riferimento, è fondamentale l’individuazione degli obiettivi che il piano deve perseguire (ad esempio aumentare la visibilità della marca, aumentare le vendite o costruire relazioni con i clienti). È importante, poi, che questi siano in linea con gli obiettivi di comunicazione del brand. [nl]new-line[/nl] [b]Tone of Voice[/b]. Anche il tono con cui si veicolano i messaggi è importante, quindi un piano editoriale ben strutturato andrà a stabilire che tono di voce adottare per comunicare i contenuti realizzati. [nl]new-line[/nl] [b]Tipologie di contenuti[/b]. Altra azione essenziale è la definizione di diverse tipologie di contenuti da pubblicare (ad esempio post sponsorizzati, foto, video, storie o live streaming). Questo consentirà di realizzare piani editoriali non banali, ma al contrario interessanti e coinvolgenti. [nl]new-line[/nl] [b]Piattaforma giusta[/b]. Nella creazione del piano editoriale si deve prevedere anche la piattaforma sulla quale andare a pubblicare i diversi contenuti. Questo perché condividere post senza alcuna logica non apporterebbe nessun valore aggiunto, essendo ogni piattaforma social diversa dall’altra con specifici target e obiettivi. [nl]new-line[/nl] [b]Tempistiche[/b]. Infine, è importante anche stabilire le frequenza di pubblicazione dei contenuti social. [img]magazine/article53/2.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] In base alla natura e all'obiettivo della presenza social, il piano editoriale può essere suddiviso in diverse tipologie: [list] [*][b]piano editoriale per la brand awareness[/b], che ha l’obiettivo di aumentare la visibilità del brand sui social; [*][b]piano editoriale per la lead generation[/b], che ha come obiettivo quello di generare nuovi contatti e lead attraverso la pubblicazione di contenuti mirati; [*][b]piano editoriale per l’engagement[/b], che ha l’obiettivo di aumentare l'engagement con i follower, ad esempio attraverso la creazione di contenuti interattivi o la partecipazione a conversazioni online; [*][b]piano editoriale per la fidelizzazione dei clienti[/b], che ha come obiettivo quello di aumentare la fidelizzazione dei clienti attraverso la pubblicazione di contenuti personalizzati e rilevanti per il target di riferimento. [/list] [h2]Cos’è invece il Calendario Editoriale?[/h2] Il calendario editoriale è la [b]traduzione operativa del piano editoriale[/b], ovvero è il documento che definisce la programmazione dettagliata dei contenuti creati. Dunque, è uno strumento che viaggia insieme al piano editoriale, pur differenziandosi da esso. Nel calendario si pianificano con precisione le informazioni contenute nel piano editoriale, definendone data e orario di pubblicazione, il copy ed eventuali hashtag da inserire. Questo permette di avere tutto sotto controllo, ottimizzare il lavoro in corso d’opera e condividerlo con il team e con i clienti. [img]magazine/article53/3.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Ma quali sono i vantaggi nel realizzare un calendario editoriale? [nl]new-line[/nl] [b]Efficienza[/b]. Avere una calendarizzazione dei contenuti permette di risparmiare tempo e nello stesso di aumentare l’efficacia della strategia. [nl]new-line[/nl] [b]Collaborazione[/b]. Il calendario editoriale è un documento collaborativo che coinvolge diverse figure aziendali, come il team marketing, il team social media e il team creativo, con i clienti. Questo facilita e ottimizza le tempistiche di confronto e riduce la fase di approvazione di contenuti. [nl]new-line[/nl] [b]Flessibilità[/b]. Avere un calendario con i propri contenuti riduce il rischio di essere ripetitivi e di pubblicare argomenti già trattati. Inoltre, può essere modificato in base alle esigenze e ai cambiamenti nella strategia social. [nl]new-line[/nl] Il calendario editoriale è, quindi, uno strumento importante per la gestione efficace dei contenuti sui social e per garantire che la programmazione sia coerente con la strategia definita nel piano editoriale. In più, si configura come un vero e proprio archivio personale con il quale monitorare in qualsiasi momento tutto ciò che è stato prodotto e pubblicato. [h2]Due strumenti distinti ma integrati[/h2] Il piano editoriale e il calendario editoriale sono due elementi fondamentali per la definizione e la realizzazione della strategia social di un brand. Sono documenti distinti e diversi, ma allo stesso tempo integrati: devono lavorare insieme per rendere la strategia davvero efficace. [br]break-line[/br] Il piano editoriale rappresenta la visione d’insieme della strategia, definendo obiettivi e linee guida per la creazione dei contenuti in accordo con gli obiettivi generali di marketing e comunicazione del brand. Il calendario editoriale rappresenta, invece, la traduzione operativa della strategia. In poche parole, se nel piano editoriale viene definito che cosa e in che modo pubblicare, nel calendario viene precisato quando e dove farlo. [br]break-line[/br] La creazione di un piano editoriale e di un calendario editoriale richiede tempo e risorse, ma il loro impiego a lungo termine può portare a una presenza social più efficace e a risultati migliori in termini di visibilità e notorietà.
Nel vasto universo del graphic design, la scelta dei font riveste un'importanza cruciale. L’estetica testuale scelta per accompagnare loghi, progetti, poster e copertine è un aspetto fondamentale nella percezione generale che si vuole affidare al proprio prodotto: la forma del testo sottolinea il “carattere” dell’opera che si propone al lettore, allo spettatore o al cliente e ne influenza la percezione. Vi portiamo alla scoperta della storia affascinante dei font digitali, dall'abbandono dei moduli a blocchetti metallici alla nascita dei web font, dalla creazione del primo font digitale alla diffusione dei computer con interfaccia grafica negli anni '80. Scopriremo insieme alcuni caratteri tipografici digitali, come il Comic Sans e il Papyrus, che si sono distinti nel corso degli anni, amati e odiati per il loro successo, e hanno catalizzando sentimenti contrastanti tra gli utenti di tutto il mondo.
Il Guerrilla Marketing è una forma di marketing non convenzionale che utilizza tecniche low-cost e creative per massimizzare i risultati. Caratterizzato dall'uso di strategie sorprendenti e attività che generano grande impatto, il Guerrilla Marketing mira a catturare l'attenzione dei media e del pubblico in modo non tradizionale. Le campagne tentano di inserirsi nella vita quotidiana, suscitando interesse attraverso la rottura dell’ordinario e lasciando un'impressione duratura. La metafora del Guerrilla Marketing proviene dall’ambito militare e indica un tipo di combattimento particellato e diffuso, attuato soprattutto dalle frange di resistenza e dalla popolazione civile. Mutuata nell’ambito della comunicazione, questo tipo di metafora indica una strategia di marketing accessibile, a basso costo e immersa nel contesto di tutti i giorni. Scopriamone insieme origine, principi ed esempi, ponendo particolare attenzione su una delle ultime campagne della piattaforma di streaming Netflix per l’uscita di una delle sue nuove serie.