TWITCH, LA PIATTAFORMA STREAMING DEL MOMENTO

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TWITCH, LA PIATTAFORMA STREAMING DEL MOMENTO Da oltre dieci anni la parola “streaming” accompagna la nostra quotidianità nella fruizione di contenuti video, con un numero sempre più crescente di piattaforme che man mano si sono affiancate a quella storica di YouTube. Netflix, Prime Video, Disney +, Spotify: sono solo alcune delle più note. A queste, a partire dal 2011, se n’è aggiunta un’altra che è diventata in poco tempo molto popolare. Il suo nome è Twitch. Scopriamo insieme cos’è e come funziona.

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TWITCH, LA PIATTAFORMA STREAMING DEL MOMENTO

Il canale viola che negli ultimi anni ha riscosso un grande successo in tutto il mondo

Da oltre dieci anni la parola “streaming” accompagna la nostra quotidianità nella fruizione di contenuti video, con un numero sempre più crescente di piattaforme che man mano si sono affiancate a quella storica di YouTube. Netflix, Prime Video, Disney +, Spotify: sono solo alcune delle più note. A queste, a partire dal 2011, se n’è aggiunta un’altra che è diventata in poco tempo molto popolare. Il suo nome è Twitch. Scopriamo insieme cos’è e come funziona. [h2]Un nuovo orizzonte per il gaming[/h2] È il 2007 quando Justin Kan, Emmett Shear, Michael Seibel e Kyle Vogt creano [b]Justin.tv[/b], dall’intuizione di sfruttare la popolarità del live streaming nel mondo del gaming. La piattaforma, infatti, ha inizialmente un solo canale che trasmette realtime la vita di Justin. Tuttavia, in poco tempo, il sito comincia a offrire diverse categorie di contenuti, con una crescita esponenziale nella sezione gioco.Visto il consenso ottenuto, nel 2011 viene creato un canale dedicato esclusivamente al gaming che prende il nome proprio di [b]Twitch.tv[/b]. [br]break-line[/br] Il vero successo arriva però tre anni dopo, quando uno stream chiamato ‘Twitch Plays Pokemon’ diventa virale superando le 6,5 milioni di views, in una partita in multiplayer online che vede la bellezza di 70 mila utenti collegati in media allo stesso momento. Amazon ne intravede il potenziale e, con l’intento di introdurla nel mondo Social Network, acquista la piattaforma per ben 970 milioni di dollari. Così, dal 2014 Twich diventa il sito più popolare negli Usa dopo Netflix, Apple e Google, dominando il settore streaming degli e-sports . [h2]Ma a cosa deve il suo successo?[/h2] Come abbiamo visto, [b]Twitch è stato creato per trasmettere partite e tornei di e-sports[/b], ossia sessioni di videogiochi, in tutto il mondo e nello stesso momento. Questo vuol dire che chiunque può far vedere le proprie partite ai videogame e qualsiasi altra persona può interagire commentando o giocando a sua volta. Quindi, a differenza di una piattaforma come Youtube, [b]Twitch permette non solo di condividere servizi on demand ma anche di poter seguire live le trasmissioni dei vari “streamer” e di conseguenza di poter partecipare[/b]. A questo si aggiunge la [b]possibilità di poter donare soldi[/b] (tramite Paypal) a chi condivide i propri contenuti sul sito, un meccanismo che in breve tempo ha permesso a diversi utenti di guadagnare discrete quantità di denaro fino a renderlo un vero e proprio lavoro. [br]break-line[/br] Dunque, quello che all’inizio poteva sembrare banalmente un fenomeno riservato ad appassionati del mondo del gaming è diventato un vero e proprio business, che attira ogni anno miliardi di dollari di investimenti e genera una fetta importante di tutto il traffico mondiale di internet. Basti pensare che a marzo 2020, complice il lockdown, la piattaforma ha raggiunto il picco di 150 milioni di connessioni uniche, aumentando anche gli introiti pubblicitari e le donazioni. [img]magazine/article41/2.jpg[/img] [h2]Come si diventa streamer?[/h2] Sostanzialmente chiunque può diventare uno streamer. Addirittura, ai nuovi iscritti Twitch mette a disposizione un percorso fatto di video (Creator Camp) per apprendere le nozioni fondamentali che servono a gestire un canale, a costruire e mantenere una community, a promuovere il proprio personal brand e a definire una strategia sui social media. [br]break-line[/br] Ogni anno, poi, Twitch organizza una convention con streamer provenienti da tutto il mondo: qui si si susseguono eventi e presentazioni di videogiochi da parte delle case produttrici e i nuovi utenti hanno la possibilità di assistere a dei veri e propri “seminari”. Gli argomenti variano anche a seconda del grado di affiliazione dello streamer. Infatti, Twitch distingue due gradi di partnership in base ai risultati, i quali sbloccano diverse funzionalità da mettere a disposizione degli utenti finali. [img]magazine/article41/3.jpg[/img] [h2]Non solo videogame[/h2] Nonostante il focus della piattaforma siano gli e-sports, la sua popolarità ha portato ad una diversificazione dei contenuti, tant’è che sono sempre più frequenti video e live che non sono incentrati sul tema videogiochi. [br]break-line[/br] Una delle categoria che nell’ultimo periodo ha avuto più seguito è “Just Chatting”, ovvero “Quattro chiacchiere”, una sezione nella quale i video condivisi sono a tema vario: monologhi, conversazioni con gli utenti, reality show improvvisati, video personali in diretta, ecc. [br]break-line[/br] In Italia, uno dei format di maggiore successo è [b]Bobo.tv[/b], il canale Twitch ufficiale dell’ex calciatore Christian Vieri. Uno spazio televisivo in diretta streaming online incentrato sul mondo del calcio, le cui “puntate” vengono trasmesse con cadenza settimanale e con la presenza fissa di Vieri, Adani, Cassano e Ventola. Durante la trasmissione vengono mandati in onda video, statistiche, dichiarazioni e dibattiti, e spesso anche gli utenti hanno la possibilità di collegarsi in diretta per interagire con i quattro protagonisti. I risultati ottenuti da questo canale sono incredibili: primo posto nella classifica TwitchMetrics per la crescita più rapida in termini di visualizzazioni e quarto posto al mondo tra i migliori canali sportivi. [img]magazine/article41/4.jpg[/img] [h2]Twitch potrebbe diventare veramente un competitor di YouTube?[/h2] Sebbene la platea di utenti di Twitch sia decisamente inferiore rispetto a YouTube (140 milioni di utenti unici al mese contro l’1.8 miliardi circa del colosso dei video), il canale viola può vantare un alto engagement e un alto tasso di conversione. La sua forza è proprio la diretta: la chat integrata e la possibilità di commentare o partecipare durante le partite hanno permesso la creazione di una community di videopalyer che sono la forza della piattaforma, ancor prima dei contenuti. [br]break-line[/br] Dunque, viste le premesse, possiamo davvero considerare le due piattaforme come competitor? Nonostante sia sotto gli occhi di tutti il fatto che Twitch stia togliendo una bella fetta di pubblico al più famoso YouTube, esse si occupano della riproduzione di contenuti differenti. Quindi più che competitor possiamo dire che sono due canali complementari e rappresentano entrambi un modo per farsi conoscere ed apprezzare nel mondo del Web.

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