METAVERSO: LA NUOVA DIMENSIONE DEL VIRTUALE

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METAVERSO: LA NUOVA DIMENSIONE DEL VIRTUALE Il concetto di Metaverso non è una nozione nuova, bensì esiste già dagli anni ’90. Negli ultimi tempi è però salito alla ribalta, soprattutto dopo l’annuncio del rebranding di Facebook, che ha deciso di chiamare la holding del gruppo “Meta”. Probabilmente passeranno ancora altri anni prima che questo nuovo spazio virtuale coinvolga gli utenti in maniera massiva, ma è certamente già oggi una concreta evoluzione di Internet e degli ecosistemi digitali. Scopriamo insieme come nasce e quali i suoi possibili sviluppi.

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METAVERSO: LA NUOVA DIMENSIONE DEL VIRTUALE

Come nasce l’Internet 3.0 e come influenzerà il digital marketing

Il concetto di Metaverso non è una nozione nuova, bensì esiste già dagli anni ’90. Negli ultimi tempi è però salito alla ribalta, soprattutto dopo l’annuncio del rebranding di Facebook, che ha deciso di chiamare la holding del gruppo “Meta”. Probabilmente passeranno ancora altri anni prima che questo nuovo spazio virtuale coinvolga gli utenti in maniera massiva, ma è certamente già oggi una concreta evoluzione di Internet e degli ecosistemi digitali. Scopriamo insieme come nasce e quali i suoi possibili sviluppi. [h2]Che cosa significa e quando nasce il termine Metaverso[/h2] Poiché è un concetto ancora in divenire, ad oggi non esiste una definizione del Metaverso sulla quale siano tutti concordi. Matthew Ball, ex stratega di Amazon Studios e autore del libro The Metaverse, ne dà un’ottima definizione descrivendo il Metaverso come “una rete interoperabile e su larga scala di mondi virtuali tridimensionali rappresentati in tempo reale, che può essere utilizzata in maniera sincrona e persistente da un numero illimitato di persone con una sensazione individuale di presenza e con continuità di dati”. [br]break-line[/br] In linea generale, [b]si identifica il Metaverso come un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi[/b], un ambiente digitale immersivo popolato da avatar virtuali in cui le azioni hanno conseguenze e le interazioni fra gli utenti simulano la vita reale. [br]break-line[/br] Questo concetto non è però nuovo: il termine “[b]Metaverse[/b]” nasce infatti già nel 1992 con il romanzo cyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephenson, che lo usa per descrivere [b]una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet[/b] dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. [img]magazine/article45/2.jpg[/img] [h2]Come funziona questo nuovo universo virtuale?[/h2] Abbiamo detto, dunque, che il Metaverso può definirsi come uno spazio tridimensionale nel quale le persone reali possono entrare. Potremmo dire, in altri termini, che si tratta di un’[b]evoluzione dei comuni social network con una vera e propria sovrapposizione del mondo virtuale a quello fisico[/b], in cui gli utenti possono interagire in modo più diretto e immediato. [br]break-line[/br] Ma come si entra in questo mondo? La partecipazione a un’esperienza di questo tipo può essere resa possibile grazie a dispositivi e infrastrutture digitali, come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR), connessioni superveloci e una incalcolabile quantità di dati e informazioni. Gli utenti vengono a loro volta rappresentati da [b]avatar tridimensionali[/b] che rispecchiano lo stile e le caratteristiche della controparte umana. Un po’ quello che accade nel famoso film di James Cameron, Avatar. Infine, per accedere al Metaverso sarà sufficiente avere un pc o uno smartphone (un visore VR in alcuni casi), una connessione sufficientemente potente e un account su una qualsiasi delle piattaforme demandate. In sostanza, quindi, accessibile facilmente senza particolari competenze tecniche. [img]magazine/article45/3.jpg[/img] [h2]Quali sono i suoi possibili sviluppi?[/h2] Gartner, la multinazionale americana che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, ha previsto che [b]nel 2026 il 25% delle persone trascorrerà almeno un’ora al giorno nel Metaverso per shopping, istruzione, socialità o intrattenimento e lavoro[/b]. Si avete letto bene, anche per lavoro. Perché una delle prospettive di questa nuova frontiera della tecnologia riguarda proprio la possibilità di crescita lavorativa, dal momento che le aziende potranno offrire ai loro dipendenti nuove forme collaborative attraverso gli spazi virtuali. [br]break-line[/br] Oltre a questo, il Metaverso offrirà nuove modalità di intrattenimento e socializzazione, come conoscere persone o partecipare ad eventi, con la differenza di non doversi spostare da casa. La nuova dimensione “verso” ci porta inevitabilmente ad affrontare un tema fondamentale dello sviluppo umano, l’identità: non solo quella digitale, bensì quella globale. E viene da chiedersi, a questo punto, se la strada che sta percorrendo l’universo digitale sia un’evoluzione o un’involuzione dell’uomo inteso come animale sociale. Sta di fatto che è evidente un cambiamento ormai già intrapreso, per cui non accettarlo significa essere tagliati fuori dagli scenari futuri. [img]magazine/article45/4.jpg[/img] [h2]E cosa cambia nel marketing?[/h2] Un altro mondo che sta già evolvendosi nella direzione del Web 3.0 è quello del marketing e della comunicazione. Queste nuove piazze virtuali hanno già attirato l’attenzione di molti brand, che vedono nel Metaverso un nuovo modo di promuovere e vendere i propri prodotti e servizi attraverso la possibilità di coinvolgere i propri consumatori con nuove esperienze autenticamente virtuali. Un’ opportunità, dunque, di crescita per la propria brand identity. [br]break-line[/br] Marchi di lusso come Gucci, Balenciaga o Dolce&Gabbana hanno fatto il loro ingresso nel Metaverso lanciando i loro [b]flagship store[/b] nei [b]Metaverse Fashion District[/b] e creando per gli utenti delle vere e proprie esperienze immersive. [br]break-line[/br] [b]Gucci è stato uno dei primi brand a creare il proprio land[/b], dando vita a [b]Gucci Vault[/b], il proprio concept store di Nft, con scaffali virtuali pieni di oggetti d’archivio e di seconda mano insieme alle proposte di nuovi artisti emergenti. [img]magazine/article45/5.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] [b]Dolce&Gabbana[/b] invece, in occasione della prima Metaverse Fashion Week, [b]ha presentato una collezione composta da venti look virtuali[/b], che ha poi esposto nel Luxury Fashion District di Decentraland. [br]break-line[/br] Altro esempio è [b]Balenciaga[/b] che, insieme a Fortnite, [b]ha lanciato skins come felpe o cappelli[/b], debuttando contemporaneamente nel mercato fisico con i nuovi prodotti. [img]magazine/article45/6.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Non solo la moda, anche molti altri settori cominciano a subire il fascino del Metaverso. È il caso, ad esempio, di [b]Heineken[/b] che ha utilizzato il Metaverso per promuovere il suo nuovo prodotto attraverso una provocazione, [b]lanciando all’interno di Decentraland il proprio birrificio virtuale[/b], ma dichiarando al contempo che non si può certamente assaporare una birra fatta di pixel. Una strategia che ha voluto sfruttare il buzz virtuale creato nel Metaverso per far però assaporare la sua nuova birra Silver nel mondo reale. [img]magazine/article45/7.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Vi starete chiedendo: ma qual’è il vantaggio di investire nel Metaverso? Basti pensare a problemi legati a materiali, processi produttivi e logistica che in questo nuovo universo vengono ridotti, per capire quanto le aziende siano in grado di ottimizzare i loro guadagni. Al netto di ogni considerazione, è innegabile che questa è la direzione che il web sta prendendo, intersecando identità virtuale e identità fisica e coinvolgendo sia aspetti creativi che economici. Pensare in modo creativo e valutare il coinvolgimento come principale Kpi sembrano essere le chiavi di accesso al Metaverso. Le aziende, da parte loro, non possono che analizzare ciò che sta accadendo, cercando di cogliere le potenzialità e le opportunità di questa nuova frontiera.

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