RED BULL, MOLTO PIÙ DI UNA BEVANDA ENERGETICA

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RED BULL, MOLTO PIÙ DI UNA BEVANDA ENERGETICA Red Bull è una delle aziende più famose e riconoscibili al mondo, grazie alla sua bevanda energetica che promette di “darti le ali”. Un marchio che è diventato un vero e proprio fenomeno globale, promuovendo uno stile di vita attivo e avventuroso. Ma come ha fatto Red Bull a diventare un brand iconico, simbolo di energia e dinamicità? La risposta sta nella sua strategia di marketing non convenzionale, che ha saputo creare un mercato dove non esisteva e coinvolgere il suo pubblico con esperienze uniche e memorabili.

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RED BULL, MOLTO PIÙ DI UNA BEVANDA ENERGETICA

Come l’unconventional Marketing ha generato un fenomeno globale

Red Bull è una delle aziende più famose e riconoscibili al mondo, grazie alla sua bevanda energetica che promette di “darti le ali”. Un marchio che è diventato un vero e proprio fenomeno globale, promuovendo uno stile di vita attivo e avventuroso. Ma come ha fatto Red Bull a diventare un brand iconico, simbolo di energia e dinamicità? La risposta sta nella sua strategia di marketing non convenzionale, che ha saputo creare un mercato dove non esisteva e coinvolgere il suo pubblico con esperienze uniche e memorabili. [h2]La storia[/h2] La nascita dell’energy drink più famosa al mondo risale agli anni ’50 e affonda le sue radici nella lontana Thailandia. Qui, proprio in quegli anni, il farmacista [b]Chaleo Yoovidhya[/b] ha l’idea di produrre e commercializzare la [b]Krating Daeng[/b], ispirandosi ad una bevanda energetica simile a quelle importate dai giapponesi, molto utilizzata tra i lavoratori del posto per combattere la stanchezza durante i lunghi e pesanti turni di lavoro. [br]break-line[/br] Grazie alla sua visione innovativa e alla sua intraprendenza, Yoovidhya crea sin da subito un’identità molto forte del prodotto. E così, dal nome del drink (letteralmente “bufalo rosso d’acqua”) nasce il logo, due bufali rossi pronti a combattere, [b]un’immagine geniale che unisce il concetto dell’energy drink alla tradizione thailandese delle lotte tra tori e bufali[/b]. [br]break-line[/br] La bevanda acquista sempre più popolarità, grazie anche alle intuizioni del suo creatore, come quella di sponsorizzare il [b]Muay Thai[/b], la famosa lotta thailandese, essendo il drink molto in voga tra i lavoratori delle classi più basse. Yoovidhya lancia, quindi, campagne pubblicitarie che promuovono il mix del drink con il whisky, [b]legando in questo modo il suo prodotto agli svaghi principali delle classi popolari thailandesi[/b]. [img]magazine/article56/2.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Il Krating Daeng diventa ben presto un’istituzione in Thailandia, ma per arrivare in Occidente ci vuole ancora qualche anno e l’intervento di un altro visionario imprenditore. [br]break-line[/br] È il 1984 quando l’austriaco [b]Dietrich Mateschitz[/b], durante uno dei suoi viaggi di lavoro in Thailandia come direttore marketing di un’azienda tedesca, scopre la bevanda commercializzata da Yoovidhya. Stupito dagli effetti benefici della bevanda, Mateschitz ne rimane affascinato e, avendo notato la mancanza di un prodotto simile nel mondo occidentale, decide di portarla in Europa per commercializzarla. Conosce quindi Yoovidhya, con il quale [b]nel 1984 fonda la Red Bull GmbH[/b]. La bevanda, a cui viene cambiato il nome in Red Bull, viene lanciata nel mercato austriaco tre anni dopo, con una formula modificata rispetto all’originale per renderla meno dolce e più adatta ai gusti dei nuovi consumatori. [br]break-line[/br] Nonostante un primo impatto negativo sul mercato, con critiche proprio sul gusto e sul nome, l’azienda persegue i suoi obiettivi riuscendo negli anni ad acquisire sempre maggiore consenso e apprezzamento, fino a diventare un marchio di fama mondiale. [h2]Il marketing non convenzionale: la chiave del successo[/h2] La [b]creazione di un'identità di marca distintiva[/b] è un elemento chiave nella strategia di marketing di qualsiasi azienda. E Mateschitz ha compreso sin da subito l'importanza di sviluppare per il suo prodotto una brand identity unica e originale, costruendo un concept di base sul quale impostare tutte le strategie di comunicazione. [br]break-line[/br] Fin dall’inizio, il logo di Red Bull ha avuto un grande successo: l’immagine originale dei due tori rossi della Krating Daeng è stata leggermente rivista e modificata, per essere associata al nome Red Bull scritto in rosso con un carattere pulito. Inoltre, il claim “Red Bull ti mette le ali” ha contribuito ad accrescerne la notorietà, facendo emergere il brand in maniera netta e riconoscibile rispetto ai competitor. [br]break-line[/br] Ma la vera intuizione di Mateschitz è stata quella di associare la Red Bull ad uno stile di vita attivo, avventuroso e dinamico, [b]un’immagine che è riuscita a trasformare una semplice bevanda energizzante in una vera e propria icona[/b]. E l’ha fatto abbandonando i media tradizionali, un’idea che per quegli anni era quasi impensabile, e adottando [b]una strategia basata sul passaparola e sul buzz marketing[/b]. Il suo obiettivo era quello di creare una connessione emotiva con il suo target, i giovani in cerca di energia e divertimento, puntando sullo stile di vita e non sul prodotto. Questo ha portato il marchio a consolidarsi prima in una nicchia di consumatori per poi espandersi in altre fasce di mercato, fino a creare una community immensa e fedele al prodotto e allo stile di vita indicato.  [img]magazine/article56/3.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Le [b]università[/b] sono il primo ambito di sperimentazione di Red Bull, dove l'azienda inizia a distribuire campioni gratuiti della bevanda tra gli studenti ritenuti tra i più influenti e carismatici, quelli che avrebbero attirato l’attenzione degli altri e sarebbero stati invitati alle feste. Questi studenti diventano, così, i brand ambassador del prodotto tra i loro coetanei, facendo in modo che questo possa diffondersi tra i consumatori senza la presenza dell’azienda stessa. In questo modo, Red Bull si fa conoscere come una bevanda cool e trendy, associata al divertimento e all’energia. [img]magazine/article56/4.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Oltre agli studenti, un altro metodo utilizzato da Red Bull per farsi conoscere è quello dei [b]Consumer Educators[/b], ovvero inviare delle persone come rappresentanti del prodotto nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani. Una strategia molto efficace, perché consente al prodotto di entrare in diretto contatto con potenziali clienti, comunicando con loro senza alcun intermediario. Questi team vengono solitamente posizionati in aree di passaggio, come luoghi di lavoro, scuole o fermate dei mezzi pubblici, con l’obiettivo di fornire il prodotto a chi in quel momento ne ha bisogno, offrendo un’esperienza memorabile e diversa dal solito per creare fedeltà al brand. L’idea è simile a quella delle feste: dimostrare l’efficacia della bevanda in situazioni di stress e stanchezza, senza essere invadenti. In questo modo si crea un’esperienza personale con il consumatore, che a sua volta diventerà un promotore del prodotto attraverso il passaparola. [img]magazine/article56/5.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Un altro modo per arrivare al pubblico, facendo vivere l’esperienza del brand, sono gli [b]eventi[/b]. Red Bull ha organizzato e sponsorizzato nel corso degli anni eventi originali e spettacolari, in grado di catturare l'attenzione dei media e dei consumatori. Tra i più famosi promossi dall’azienda, ci sono il [b]Red Bull Flugtag[/b], una gara di volo con mezzi artigianali, il [b]Red Bull Soapbox Race[/b], una corsa di auto senza motore, e il [b]Red Bull Stratos[/b], il salto dallo spazio del paracadutista Felix Baumgartner. Questi eventi hanno generato una grande copertura mediatica e una forte esposizione del marchio, aiutando il brand a creare un’immagine forte e distintiva e a coinvolgere il pubblico in modo emozionante ed entusiasmante. [img]magazine/article56/6.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] Gli [b]sport estremi[/b] sono, infine, il terreno preferito di Red Bull per comunicare i suoi valori di energia, avventura e sfida. L’intuizione che Yoovidhya aveva avuto in Thailandia con le sponsorizzazioni sportive è stata ripresa infatti anche in Occidente, attraverso il supporto ad atleti e squadre di diverse discipline, come il calcio, la Formula 1, il motocross, il surf, lo snowboard e il parapendio. In questo modo, Red Bull è riuscita a raggiungere un pubblico vasto e diversificato, composto da persone che condividono la passione per gli sport estremi, creando una forte associazione tra il suo marchio e lo stile di vita avventuroso e dinamico che caratterizza queste attività. Inoltre, l’azienda è riuscita a realizzare contenuti multimediali di alta qualità che mostrano le imprese degli sportivi sponsorizzati. Questi contenuti, veicolati con successo attraverso i social media e il marketing digitale, hanno generato engagement e viralità riuscendo addirittura a creare una comunità di appassionati che si identifica con i valori del brand. [video]https://www.youtube.com/embed/M2vn2FbwX2I[/video] [nl]new-line[/nl] Il successo di Red Bull a livello di marketing, dunque, è sicuramente dovuto alla capacità di essere presenti in molti canali e settori, ma soprattutto alla [b]capacità di creare valore intorno alla marca[/b]. L’azienda ha saputo, sin dall’inizio, promuovere il suo marchio attraverso un marketing innovativo, non limitandosi a pubblicizzare la sua bevanda energetica, ma raccontando storie, emozioni e valori in grado di attrarre e coinvolgere il suo pubblico. Questo ha portato alla creazione di [b]un'immagine di marca distintiva che si identifica con uno vero e proprio stile di vita[/b]. Una strategia di marketing non convenzionale che ha permesso all'azienda di generare un [b]fenomeno globale[/b], vendendo oltre 9 miliardi di lattine all'anno in 160 paesi.

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