8 MARZO: FESTA O RICORRENZA? Ogni anno l’8 Marzo si colora di giallo, dalle bacheche dei social media alle scrivanie degli uffici, dall’intimità delle proprie case alla comunione delle piazze: reale o simbolico, un rametto di mimosa testimonia la celebrazione di una nota ricorrenza.
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Ogni anno l’8 Marzo si colora di giallo, dalle bacheche dei social media alle scrivanie degli uffici, dall’intimità delle proprie case alla comunione delle piazze: reale o simbolico, un rametto di mimosa testimonia la celebrazione di una nota ricorrenza. [br]break-line[/br] Da anni in questo giorno si festeggia la [b]Giornata Internazionale della Donna[/b], ma quanti ne conoscono il reale significato e le vere origini? [br]break-line[/br] Abbiamo voluto approfondire questo tema, affinché questa giornata sia sì la “Festa della Donna” ma anche e soprattutto un momento per riflettere sul lungo cammino di emancipazione femminile, che ha portato a conquiste sociali, economiche e politiche, e un'occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni che tuttora permangono. [h2]La confusione sulle origini[/h2] In Italia e in altri Paesi, dal secondo dopoguerra hanno cominciato a circolare fantasiose versioni sulla nascita della Giornata Internazionale della Donna. Spesso si è fatto riferimento a un presunto episodio avvenuto a New York l'8 Marzo 1908. L'evento riguarderebbe la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons. Sembra però che si sia fatta confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 Marzo 1911, l'incendio della fabbrica Triangle, nella quale persero effettivamente la vita 146 lavoratori, soprattutto donne immigrate italiane e dell’Europa dell’Est. Questo errore storico ha avuto molta fortuna e tuttora è al centro dei racconti legati a questa ricorrenza, innanzitutto perché negli anni della Guerra Fredda ha permesso all’Occidente di scollegare l’8 Marzo dalle sue origini russe e comuniste, e poi perché si accorda bene con la tendenza diffusa a vedere le donne più come vittime che come protagoniste. [br]break-line[/br] Nonostante l’episodio non sia stato davvero all’origine della festività, è diventato uno dei simboli della campagna in favore dei diritti delle operaie. Ma non è l’unica versione giunta fino a noi: alcune fonti citano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre riferiscono di scioperi o incidenti avvenuti a Chicago, a Boston, o a New York. E oggi, sebbene sia stata dimostrata l'erroneità di queste ricostruzioni, rimangono molto diffuse tra i mass media. [h2]La storia reale [/h2] Il problema del ruolo sociale e politico della donna emerge per la prima volta in Europa con la rivoluzione francese, che innesca le dinamiche di molti cambiamenti. Nell’Ottocento le rivendicazioni delle donne cominciano a prendere forma concreta, fino ad assumere il carattere di vero e proprio movimento rivoluzionario in Gran Bretagna con le associazioni liberali, tra cui la National Society for Women’s Suffrage. In essa militano le suffragiste, note con il dispregiativo di “suffragette”, che si battono per il diritto di voto e dunque per una partecipazione attiva alla dimensione pubblica. Diverse piazze di molti Stati del mondo diventano man mano palcoscenico di battaglie per l’emancipazione femminile e, soprattutto a partire dai primi anni del ‘900, alle manifestazioni per il suffragio universale si uniscono altri movimenti con i quali rivendicare dei diritti fondamentali. [br]break-line[/br] É a partire da questi eventi che si inizia a pensare a una giornata da dedicare alle donne e alle loro battaglie, anche se la Giornata Internazionale della donna – più comunemente ma meno correttamente chiamata “Festa della Donna” – non nasce originariamente l’8 Marzo. [br]break-line[/br] La prima giornata della donna viene celebrata negli Stati Uniti nel Febbraio 1909 su iniziativa del Partito socialista americano, che invita tutte le donne a partecipare a una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. L’iniziativa del “Woman’s Day” viene ripetuta anche l’anno seguente, sempre per chiedere il diritto di voto e altre rivendicazioni sindacali, fino a che nell’estate del 1910 la questione viene portata all’attenzione del VIII Congresso dell’Internazionale Socialista, organizzato a Copenaghen. [br]break-line[/br] Inizialmente non viene raggiunto un accordo formale sull’istituzione di una giornata dedicata alla donna da celebrare in tutto il mondo nello stesso giorno: negli Stati Uniti viene mantenuta l’ultima domenica di Febbraio, mentre in altri Stati come Germania, Danimarca e Svizzera, la Giornata della Donna viene legata all’anniversario di particolari eventi storici e fissata il 19 Marzo 1911. In Francia, la manifestazione si tiene il 18 Marzo 1911, mentre in Svezia si svolge il 1° Maggio 1911. [br]break-line[/br] Negli anni seguenti allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, avvenuto nel Luglio 1914, le celebrazioni dedicate alle donne vengono interrotte in tutti i paesi belligeranti, fino al 1917. É in quest’anno infatti che appare per la prima volta la data dell'8 Marzo, giorno in cui le donne di San Pietroburgo scendono in piazza per chiedere la fine della guerra, dando così vita alla “rivoluzione russa di febbraio” e all’evento a cui si ispirano le delegate della Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste, a Mosca, per scegliere questo giorno come data in cui istituire la Giornata Internazionale dell'Operaia. [br]break-line[/br] In Italia, la Giornata Internazionale della donna, con la stessa connotazione politica e di rivendicazione sociale, si tiene per la prima volta soltanto nel 1922, la prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 Marzo. Nel Settembre del 1944, viene fondata a Roma l’UDI, Unione delle Donne Italiane, che propone di celebrare la Giornata della Donna l’8 Marzo, onorata ufficialmente in tutta la Nazione solo due anni dopo con la fine della Guerra. [br]break-line[/br] Il 16 Dicembre 1977 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propone a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno “[b]Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la Pace Internazionale[/b]”. L’8 Marzo, già veniva festeggiato in diversi paesi, viene scelto come la data ufficiale da molte nazioni. [img]magazine/article10/2.jpg[/img] [h2]La mimosa: fiore simbolo in Italia[/h2] In moltissimi Paesi è tradizione regalare dei fiori alle donne l'8 Marzo, ma la relazione tra i fiori di mimosa e la Giornata della Donna c'è solo in Italia. Ed è legata all’iniziativa dell'Unione Donne Italiane (UDI), associazione femminile nata nel 1944 e tuttora impegnata in attività di difesa e promozione dei diritti della donna, di associare un fiore connotante la celebrazione di questa Giornata. L’idea della mimosa viene proposta da Teresa Noce, Rita Montagna e Teresa Mattei, quest'ultima ex partigiana che negli anni successivi alla Guerra ha continuato a battersi per i diritti delle donne. Di Teresa Mattei è diventato leggendario uno scambio avuto con un deputato liberale a proposito della parità tra uomini e donne all'interno della magistratura: “Signorina, ma lei lo sa che in certi giorni del mese le donne non ragionano?”, l’infelice domanda del deputato - “Ci sono uomini che non ragionano tutti i giorni del mese”, la sua pungente risposta. [br]break-line[/br] Ritornando alla [b]mimosa[/b], la proposta viene accolta favorevolmente e questo fiore diventa così il [b]simbolo di questa Giornata[/b], avendo tutte le caratteristiche ideali per esserlo: [b]esprime sicurezza, onestà, innocenza, libertà, autonomia, pudore, sensibilità e incoraggiamento[/b]. Il giallo, per di più, esprime vitalità, forza, gioia. Una delle caratteristiche salienti del fiore, inoltre, è quella di riuscire a fiorire anche in terreni difficili, peculiarità che riporta alla storia della resilienza delle donne, capaci in ogni luogo di fiorire e rialzarsi dopo ogni difficoltà. La coincidenza ha voluto che fiorisca proprio nei primi giorni di marzo. Infine, il suo costo è contenuto ed è facilmente reperibile ad ogni angolo di campagna. [img]magazine/article10/3.jpg[/img] [nl]new-line[/nl] In conclusione, piuttosto che “festa” quella dell’[b]8 Marzo è un’occasione per riconoscere le conquiste femminili e soprattutto per riflettere sulle discriminazioni, sulle disparità e sulle violenze che, ancora oggi, colpiscono le donne[/b]. Nell’epoca delle frequenti e purtroppo costanti molestie sessuali sulle donne e dell’allarmante crescita di femminicidi, l’8 Marzo è una giornata per prendere coscienza delle attuali disparità e continuare a lottare per l’uguaglianza dei diritti. Dal dopoguerra ai nostri giorni, certo, le condizioni di vita e di lavoro delle donne sono molto cambiate e migliorate, ma [b]la battaglia per parità tra i sessi non è ancora conclusa[/b].
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Nel vasto universo del graphic design, la scelta dei font riveste un'importanza cruciale. L’estetica testuale scelta per accompagnare loghi, progetti, poster e copertine è un aspetto fondamentale nella percezione generale che si vuole affidare al proprio prodotto: la forma del testo sottolinea il “carattere” dell’opera che si propone al lettore, allo spettatore o al cliente e ne influenza la percezione. Vi portiamo alla scoperta della storia affascinante dei font digitali, dall'abbandono dei moduli a blocchetti metallici alla nascita dei web font, dalla creazione del primo font digitale alla diffusione dei computer con interfaccia grafica negli anni '80. Scopriremo insieme alcuni caratteri tipografici digitali, come il Comic Sans e il Papyrus, che si sono distinti nel corso degli anni, amati e odiati per il loro successo, e hanno catalizzando sentimenti contrastanti tra gli utenti di tutto il mondo.